La Fondazione Brusutti
Costituita a Venezia, è figlia della memoria dei creatori dell’azienda Gino e Giulia Brusutti, una delle imprese più importanti in Italia nel settore della mobilità delle persone. La sua ragion d’essere è la trasmissione concreta alle nuove generazioni dei valori industriali, sociali ed umani che hanno improntato la vita dei fondatori.
Dalla sua costituzione l’allora Provincia di Venezia, oggi città Metropolitana di Venezia, concesse alla Fondazione l’utilizzo dell’isola per scopi inerenti le stesse finalità della Fondazione.
La nostra sede
San Sèrvolo (in dialetto veneziano San Sèrvoło; denominazione veneziana di San Servilio, martire dell’Istria, festa il 24 maggio), è un’isola della laguna di Venezia, collocata all’incrocio tra i canali dell’Orfano, di San Nicolò e del Lazzaretto; ha una superficie di 4,82 ettari di cui circa 3,8 destinati a giardino.
Attualmente gli edifici sono suddivisibili tra una parte monumentale dove si sono sviluppati gli antichi insediamenti benedettini del VII e VIII secolo e quelli costruiti nel XIX secolo.
I frati e le suore
Il primo insediamento benedettino viene collocato tra il 764 e l’804 quando vi trovarono rifugio i monaci scacciati dai Franchi dal monastero di Santo Stefano ad Altino. Nell’820 l’abate del monastero di San Servolo, Giovanni venne eletto Patriarca di Grado. Successivamente i benedettini si trasferirono nell’Abbazia di Sant’Ilario presso Malcontenta lasciando nell’isola un “ospizio” per i frati anziani. Il ritorno alla vita conventuale avvenne nel 1109 con l’arrivo delle suore benedettine che vi restarono fino al XVII secolo. A causa del degrado degli immobili e dell’insalubrità dell’isola nel 1615 le suore furono trasferite in città a Venezia e i locali furono utilizzati come deposito di grano e, nel 1630, come ricovero per gli appestati.
Dal 1647 l’isola fu utilizzata dalle suore Benedettine, Domenicane, Francescane provenienti dall’isola di Creta dopo la conquista turca dell’isola e ci rimasero fino al 1716 quando il convento fu chiuso per la loro estinzione.
Ospedale
Dal 1715 l’isola fu adibita ad ospedale militare e nel 1725 fu ricoverato il primo malato di mente.
Il governo di Napoleone dispose, nel 1797, che i pazzi di ogni censo venissero ricoverati a San Servolo che divenne così manicomio ed ospedale militare a gestione laica. Nel 1798 il governo Austriaco riassegnò l’ospedale all’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio dichiarandolo manicomio centrale del Veneto, della Dalmazia e del Tirolo sia per le donne che per i maschi. Dal 1805 al 1814 i francesi ricovereranno a San Servolo anche i soldati dell’Impero napoleonico.
Manicomio
Dopo l’unificazione al Regno d’Italia (1866) la provincia di Venezia fu incaricata della gestione dell’istituto manicomiale che ne seguì le varie trasformazioni istituzionali. Nel 1932 i Manicomi Centrali veneti di San Servolo e San Clemente furono chiamati Ospedali Psichiatrici.
Nel 1978 venne approvata la legge 180/1978, meglio nota come legge del medico veneziano Franco Basaglia che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici e nel 1994 l’ospedale effettivamente venne chiuso.
I nostri giorni
Dagli anni novanta del XX secolo la Provincia di Venezia, oggi Città metropolitana di Venezia, proprietaria dell’isola, ha avviato il recupero edilizio avviando un centro di promozione multiculturale. Dal 2004 la Provincia di Venezia ha istituito la Società San Servolo Servizi – oggi denominata San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia – alla quale ha dato il compito di salvaguardare, gestire e valorizzare l’isola di San Servolo. L’Isola è sede anche della Fondazione Franca e Franco Basaglia, della Venice International University, del Centro di Formazione in Europrogettazione AICCRE, nonché residenza per studenti di dottorato o in progetti di scambio internazionale.
Dal 2008 l’isola accoglie anche la succursale dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e dal 2012 è sede del Collegio Internazionale Ca’ Foscari.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Servolo