VENEZIA – A una settimana esatta dalla festa di Natale, la Fondazione Brusutti ha voluto omaggiare la Prefettura e la Questura di Venezia di un presepe, che è stato consegnato stamane dal presidente dottor Marco Eugenio Brusutti al dottor Domenico Cuttaia e al dottor Angelo Sanna, nelle rispettive sedi di Ca’ Corner e Santa Chiara, a Venezia. “Il presepe – ha detto Brusutti – dev’essere considerato non solo come simbolo di una evoluzione storica e culturale, quindi dell’identità del nostro popolo, ma anche quale simbolo di valori come il bene sociale, la tolleranza, l’integrazione, il rispetto, la solidarietà e l’amore verso gli altri che trovano espresso riconoscimento nella Costituzione e nelle Carte dei diritti fondamentali di altri Paesi cosiddetti cristiani.
Negare il presepe è come censurare la nostra identità, mentre ricordare il Natale è fare memoria della comune origine degli uomini di buona volontà. Essere cristiani significa, per chi ha fede, vivere per Dio e per i fratelli, mentre per chi non ha fede vuol dire essere consapevoli delle proprie radici e delle regole che, pur giustamente laiche, trovano ispirazione nel processo storico-evolutivo del cristianesimo stesso”. Con questo gesto, la Fondazione Brusutti ha inteso cogliere l’invito del ministro dell’interno, on. Angelino Alfano, che nei giorni scorsi aveva invitato tutte le Prefetture d’Italia ad allestire la rappresentazione della Natività.
Il presepe donato è stato realizzato da Koras, società di Torre di Mosto specializzata nella produzione di opere artistiche di contenuto religioso ad alto valore artigianale, e consta delle tre statuette della Sacra Famiglia. “Fare memoria delle nostre origini è necessario per non dimenticare il passato, vivere il presente e affrontare più serenamente il futuro – sottolinea Brusutti – Nell’attività frenetica dei nostri giorni, dove non riusciamo nemmeno a fermarci per riflettere sulla vita, vogliamo ricordare questo simbolo forte e profondo in cui si fondano la storia culturale colta con quella più popolare.
Da più di 2 mila anni ad ogni Natale i cristiani si scambiano gli auguri per ricordare non solo la verità di fede, ma anche la verità di questa storia. Il presepe che doniamo al Signor Prefetto e al Signor Questore possa essere messo alla pubblica ammirazione come significato di amore, per ribadire l’importanza di valori come l’importanza del dialogo reciproco, dell’interesse comune e dell’amore disinteressato verso il prossimo che sono incarnati dalla venuta di nostro Signore”.
In allegato, foto del presepe e dell’incontro con il Prefetto dottor Cuttaia. Con cortese richiesta di segnalazione/pubblicazione.
Grazie e un cordialissimo saluto.
Dottor Alvise Sperandio Ufficio stampa della Fondazione Brusutti (T. 3294254679)